Dal mio soggiorno al quarto piano, vedo le cime degli alberi che ondeggiano nella brezza primaverile, e sento il calore della luce del sole che si riversa sulle mie ginocchia. I grandi spazi aperti e la loro calma surreale sono proprio dall’altra parte della mia finestra, eppure negli scorsi mesi, gli ostacoli per arrivarci sembravano immensi.

Linda Poon, giornalista per CityLab (vedi sotto)

 

Mai come adesso nelle città tanti balconi verdi, logge e terrazzi hanno preso vita con nuove forme d’uso.

L’impossibilità di fruire dello spazio esterno pubblico ha infatti lasciato emergere negli ultimi mesi l’importanza dello spazio esterno privato. Balconi, giardini e cortili condominiali hanno assunto un ruolo centrale nella vivibilità delle abitazioni oltre ad incarnare la possibilità di un contatto protetto con la natura o semplicemente con la città, i viali alberati e il vicinato.

Luoghi privilegiati di socialità oltre che di esperienza individuale con aria e sole, gli spazi esterni privati e condivisi sono al centro dell’attenzione nei progetti di cohousing. La maggior parte delle comunità di vicini, di cohousers, danno infatti molta importanza alla creazione di un giardino o un terrazzo dove poter pranzare insieme, infornare pani e pizze nei forni condivisi, coltivare ortaggi in un un orto comune o semplicemente rilassarsi e lasciar giocare i bambini.

 

Come sarebbe avere un orto a casa? Qualche vaso sul terrazzo o uno spazio ad hoc in cortile o in giardino?

Testimonianze dal mondo

Ecco a voi il cohousing di Santa Cruz in California, un insieme di case indipendenti immerse nel verde con orti condivisi e un grande giardino. IL VIDEO FA PARTE DELLA MOSTRA HOUSE&HOME  DEL NATIONAL BUILDING MUSEUM DI WASHINGTON

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