“rigenerazióne urbana – Locuzione che, traducendo l’inglese urban regeneration, designa i programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare alla scala urbana che puntano a garantire qualità e sicurezza dell’abitare sia dal punto di vista sociale sia ambientale.”
Enciclopedia Treccani, Lessico del XXI Secolo (2013)
Negli ultimi anni si è sentito molto parlare di “rigenerazione urbana”: espressione di ampia portata che non trova ancora una definizione univoca nell’ordinamento nazionale. Sono molteplici infatti le declinazioni di questi interventi di trasformazione all’incrocio tra la dimensione tecnico-ambientale e socio-economica.
La storia della rigenerazione urbana in Italia inizia negli anni Novanta con le prime iniziative di riqualificazione delle periferie e dei quartieri di edilizia economica popolare sulla scia delle politiche URBAN dell’Unione Europea per la rigenerazione di aree urbane degradate. Partendo dall’analisi di queste iniziative si comprende la novità di tali politiche: esse rispondono a problemi complessi integrando la prospettiva sociale, economica, ambientale e culturale, coinvolgendo le comunità locali e generando investimenti pubblici e privati.
Si tratta dunque di progettualità dense di innovazione civica e sociale che intrecciano la governance pubblica con interventi privati e pratiche di community led design. Al centro di questi interventi resta lo stretto legame tra ‘usi’ e spazio urbano, dove tornare ad abitare significa generare welfare.
“[ La rigenerazione urbana consiste in ] un processo di perpetua ri-funzionalizzazione e ri-significazione di spazi che, avendo perso la loro destinazione d’uso primigenia, necessitano di evolvere la loro identità condivisa per rispondere a bisogni di servizi, beni e risorse cogenti per le comunità locali.”
Aa. Vv., Who RU? Quale profilo per quale rigenerazione, 2022
Protezione dell’ambiente urbano (eco-efficienza e riuso dei suoli), attenzione alla dimensione sociale (inclusione e coesione), valorizzazione economica (ottimizzazione delle risorse), diventano misure imprescindibili di una policy che si avvale della rigenerazione urbana per perseguire gli obiettivi previsti dall’Agenda ONU 2030. Sempre più linee di finanziamento italiane ed europee, prime da tutte il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cercano di sostenere questi interventi. Possiamo leggere infatti tra gli obiettivi della Missione 5 – Inclusione e coesione, quello di “integrare politiche e investimenti nazionali per garantire un approccio multiplo che riguardi sia la disponibilità di case pubbliche e private più accessibili, sia la rigenerazione urbana e territoriale”.
Anche in questo caso appare chiara la stretta relazione che sussiste tra l’housing e la rigenerazione urbana, per innescare processi virtuosi volti al benessere delle persone e al miglioramento della qualità di vita nelle nostre città. Homers promuove e sostiene questo modello, progettando soluzioni abitative innovative, ecologiche e a impatto sociale che recuperano e valorizzano il patrimonio edilizio dismesso, costruendo comunità d’acquisto interessate alla loro acquisizione e al loro riuso.
Con il cohousing targato Homers la comunità diventa il motore della rigenerazione urbana.