Quanti cohousing esistono in Italia? A questa domanda aveva risposto Housing Lab nel 2017, creando una vera e propria mappa dei cohousing esistenti sul territorio italiano.

Ma con il passare del tempo è divenuta necessaria una revisione: Homers ha scelto di collaborare con Housing Lab e di procedere ad un aggiornamento della mappa stessa, al fine di avere un’idea dello stato dell’arte in Italia.
La mappa è quasi pronta e verrà presentata il 12 aprile a La Stecca, a Milano.

Dove si trovano i cohousing in Italia?

Il lavoro di Homers Lab è stato quello di tracciare tutte le comunità di cohousers già costituite e potenziali, ma anche le reti nazionali e locali. 

La ricerca è basata su fonti primarie (interviste a cohousers, architetti, developers, associazioni promotrici) e su fonti secondarie, principalmente risorse elettroniche. 

Il lavoro di mappatura ha lo scopo di comprendere il numero di progetti in fase di sviluppo, in costruzione e costruiti, ma anche l’identità dei diversi cohousing, censendo le caratteristiche tipologiche e architettoniche, le informazioni sul processo di produzione e sulla proprietà, il tipo di comunità che li abita (intergenerazionale o secondo un target specifico).

Sono state evidenziate le caratteristiche di sostenibilità ambientale, il programma degli spazi comuni, le attività condivise periodicamente dai cohousers e quelle aperte anche ad un pubblico più ampio.

Alcuni esempi di cohousing in Italia

In attesa di accedere alla mappatura completa, ecco alcuni cohousing presenti sul territorio, particolarmente conosciuti per il loro ruolo sociale e culturale.

  • MURA SAN CARLO

Realizzato tra il 2011 e il 2014 da TAMassociati, gli abitanti lo chiamano “Cohousing il Fragolone” per il suo caratteristico colore rosso. Il progetto è l’esito di un’iniziativa dal basso della stessa comunità costituita come cooperativa a proprietà divisa. Gli abitanti hanno preso accordi con il comune per la gestione del campo sportivo e hanno deciso di aprire la sala multifunzionale anche ai vicini.

In particolare si tratta di 12 unità, trilocali e quadrilocali, con numerose aree e servizi in comune, sia al chiuso, sia all’aperto. In comune sono la lavanderia, la sala musica, il deposito alimentare, la sala attrezzi e bricolage, il deposito biciclette, la sala multifunzionale per riunioni aperta anche ai vicini. Tra le aree verdi comuni troviamo l’orto e uno spazio per il riciclaggio dei rifiuti. I servizi in comune invece sono i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), il bike sharing, la cassa comune e la banca del tempo.

  • NUMERO ZERO

Numero Zero è un cohousing nato nel 2007 dall’associazione CoAbitare per promuovere un nuovo modello di abitare e vivere il condominio, il quartiere e la città, in modo da favorire la socialità e la cooperazione tra vicini di casa. Si tratta di una riqualificazione di un edificio di inizio ‘800 situato nell’area di Porta Palazzo, un quartiere che appartiene al centro storico della città, ma conserva alcuni tratti caratteristici che lo connotano come zona “popolare” a tutti gli effetti, con una forte identità e senso di appartenenza.

In particolare si tratta di 8 unità di diverse metrature, con numerose aree e servizi in comune quali: sala multiuso, lavanderia, spazio fai da te, parco-giardino, terrazzo, cucina e forno a legna . Inoltre, sono stati implementati servizi condivisi aperti anche al vicinato quali GAS, cassa comune, wifi condominiale, banca del tempo, condivisione delle attrezzature.

  • ECO-QUARTIERE QUATTRO PASSI

Eco-quartiere quattro passi è un progetto intergenerazionale di villette unifamiliari con tetto a falda, realizzato nel 2014. Otto alloggi con pianta e finestre rettangolari che hanno lo scopo di perpetrare i caratteri dell’architettura rurale. All’ingresso, sulla strada verso il Torrente Giavera, si trova un ampio parcheggio privato con servizio di car-sharing. L’accesso al quartiere è esclusivamente pedonale e ciclabile secondo un percorso ad anello che collega la casa comune e l’orto con le otto abitazioni che si affacciano sulla corte. Non c’è confine né recinzione tra i giardini “privati” delle unità abitative, ma costruito e naturale si uniscono nella grande corte verde, un po’ come un tempo accadeva nell’aia, che era luogo di transito, ma anche dell’accoglienza e della festa, luogo del gioco libero e naturalmente tutelato.

Tra le aree comuni troviamo il parcheggio, l’orto, la sala multifunzione con cucina attrezzata e pensata per feste, riunioni e ogni genere di attività di gruppo al coperto; uno spazio attrezzato per attività manuali, una stanza per gli ospiti, il magazzino del GAS (Gruppo di acquisto solidale) e un portico come area gioco rivolto verso la corte-piazza.

Siete curiosi di scoprire tutti i cohousing in Italia? Non dovrete aspettare molto, la nuova mappa dei cohousing sarà pronta a breve!

Vuoi salvare la tua selezione?

Vuoi saperne
di più?