In Italia il fenomeno del cohousing suscita sempre più interesse e numerose sono le persone che si stanno avvicinando a questo modello abitativo, forse anche alla luce dei cambiamenti che la pandemia ha portato al nostro modo di abitare: in questo frangente ci si è resi conto di quanto contino la qualità degli spazi e delle relazioni nel contesto di prossimità in cui abitiamo.
La casa è diventata sempre più centrale nella società odierna e il cohousing costituisce una risposta per chi cerca un contesto più socializzante e una migliore qualità della vita.


A livello europeo il cohousing è un fenomeno molto più che emergente: in Danimarca il 2% della popolazione vive in cohousing, mentre in Svezia questa percentuale è pari all’1%.
I progetti di cohousing sono nominati tra i progetti finalisti di importanti premi internazionali, come il celebre premio per l’architettura Mies van der Rohe 2022, e coinvolgono comunità locali, studi architettonici innovativi oltre all’attore pubblico in un processo rigenerativo dell’abitare.

Proprio seguendo l’esempio dei paesi nordici, nel 2017 HousingLab, associazione impegnata dal 2014 nella diffusione di nuove forme di abitare (www.housinglab.it), ha pubblicato la prima mappatura italiana delle abitazioni collaborative e dei cohousing.

A 5 anni di distanza Homers, impresa benefit, spin off di Politecnico di Torino, impegnata nella ricerca, progettazione e sviluppo di cohousing, ha aggiornato la mappa del 2017, collaborando con HousingLab, con dati attualizzati e focalizzati che meglio rispecchiano la realtà attuale del cohousing.

L’esito di questa prima parte della ricerca sarà presentata nella serata del 12 aprile: infatti ad oggi si rilevano, abitati o in costruzione, 27 progetti di cohousing, concentrati nel centro-nord Italia.

Di questi 27 progetti di cohousing, 15 progetti si trovano in aree urbane, 9 in aree periurbane e solo 3 in aree rurali.

In Italia, le iniziative di cohousing sono ancora il frutto della volontà di piccoli gruppi di privati cittadini che riscontrano non poche difficoltà durante il processo di produzione anche a causa della mancanza di una legislazione specifica e di un lungo processo burocratico. I progetti di iniziativa pubblica sono solo cinque, di cui tre nel Comune di Milano. Milano è la città dove sono presenti il maggior numero di progetti, grazie alla sua vocazione verso la sperimentazione e la trasformazione.
Inoltre il fenomeno è abbastanza recente: la maggior parte delle iniziative hanno avuto luogo dal 2010 in avanti.

La serata del 12 aprile sarà quindi dedicata a fare un punto sul fenomeno del cohousing in Italia, dandone un quadro di insieme attraverso la presentazione della mappa, ma anche aprendo un dialogo con la Città di Milano e con gli attori che la città la possono trasformare. Prenderà infatti parte all’evento l’assessore alla Casa e Piano Quartieri Pierfrancesco Maran, insieme ad altri citymakers.

Termineremo questo viaggio di esplorazione del fenomeno del cohousing con la proiezione del documentario Inhabit, prodotto nel 2020 dalla curiosità del regista Matteo Manghi (trailer a questo link). Si tratta di un racconto che indaga alcune esperienze di abitare collaborativo presenti in Italia: una riflessione sul senso dell’abitare, del condividere, del vivere insieme.

Programma
martedì 12 aprile
ore 18.30-20.00
c/o La Stecca 3.0
Via G. De Castillia 26, 20124 Milano

Presentazione della mappa dei cohousing in Italia (a cura di HousingLab e HomersLab)
Quali prospettive per il cohousing in Italia? Dialogo con l’assessore Maran.

Proiezione del documentario Inhabit (durata 40 minuti)

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Accesso con green pass
2022-04-07-DIGITALE-locandina-12-aprile-1

Vuoi salvare la tua selezione?

Vuoi saperne
di più?