I nuovi edifici sono un simbolo di progresso e di un’economia fiorente, ma in un mondo dove le risorse sono sempre più limitate, qual è il giusto compromesso tra costruire e riutilizzare?
Storicamente, ci sono stati forti incentivi – culturali e finanziari – per favorire la costruzione ex-novo, ma questo trend sta cambiando. Nelle città ci sono sempre più edifici vuoti, in abbandono che emergono come nuove opportunità per un abitare sostenibile.
La sostenibilità è tangibile dal punto di vista d’impatto sull’ambiente. Infatti, costruire un nuovo edificio ha molti più consumi ed emissioni rispetto ad un edificio riutilizzato. Affermare che un vecchio edificio è meglio di uno nuovo, può sembrare paradossale, ma il così detto life cicle di una nuova costruzione ha un impatto sull’ambiente maggiore. Servono infatti nuovi materiali, parti di suolo cittadino vengono occupate e la maggior parte della struttura, dalle fondamenta, alle tubature, ai muri viene costruita durante il primo ciclo di vita di un edificio.
La sostenibilità degli edifici riutilizzati riguarda anche le spazialità, in quanto apre a possibilità di abitare inedite. Spazi più duttili, trasformabili, ariosi e modificabili con zone di verde privato.
Homers per i suoi progetti abbraccia il riutilizzo degli edifici cittadini per la creazione di cohousing green, sostenibili e dalle spazialità innovative.
Qui sotto vi mostriamo un video sugli spazi ex-industriali riutilizzati a Torino e vi segnaliamo il libro scritto da Matteo Robiglio (Homers) RE_USA 20 storie americane di riuso adattativo, che mostra edifici industriali rivitalizzati negli Stati Uniti.
Testimonianze dal mondo su Torino!
ABITARE GLI SPAZI EX-INDUSTRIALI A TORINO | Ne parla la rivista ‘Monocle di Londra’