La pratica del riuso dei materiali da costruzione risulta essere un’alternativa alla demolizione distruttiva degli edifici. Consiste nel modificare la filiera della costruzione permettendo l’innesco di un’economia circolare dei materiali. Gli edifici vengono smantellati, gli elementi smontati con cura maggiore così da preservarli integri, per poter esser poi ri-utilizzati in altri progetti di costruzione: la possibilità di seconda vita!

Il riutilizzo è stata una pratica molto comune nel corso della storia. Ha iniziato a diminuire solo all’inizio del XX secolo. Alla fine del XVIII secolo, ad esempio, era ancora comune per un proprietario che voleva disfarsi di un edificio annunciarlo pubblicamente. In un tale schema, la demolizione era una fonte di guadagno che poteva innescare un ciclo virtuoso di riuso dei materiali. Con l’avvento della modernità, invece, gli edifici sono diventati fonte di rifiuti effettivi, da smaltire nel modo più rapido ed efficiente possibile: spesso gettati via in fiumi, paludi o brown fields.

Fortunatamente, da alcuni anni, il riutilizzo sta guadagnando sempre più attenzione e dopo decenni di investimenti e sforzi per sviluppare l’industria del riciclo e del ri-uso se ne riconoscono i benefici ambientali, economici e culturali.

L’uso delle così dette materie prime seconde (ovvero materie prime rigenerate) è anche un modo molto interessante per mettere in discussione il funzionamento dell’economia materiale. Alcuni studi di architettura europei come ad esempio Rotor in Belgio o Encore Heureux in Francia (vedi link sotto), affermano che integrare il riutilizzo di materiali nei progetti ne modifica l’iter e le priorità; si dedica meno tempo a prendere decisioni di progettazione basate su grandi cataloghi di prodotti, mentre più tempo è dedicato ad esaminare le reali esigenze dei clienti, organizzare gli aspetti logistici, intraprendere diverse operazioni sui materiali ed essere presenti in loco per poter sostenere ed alimentare una filiera del riciclo.

La cascina di via Banfo, area del prossimo cohousing di Homers, era usata come deposito di materiali edili, ecco alcune foto di essi:

Come integrarli al progetto?

Homers e Assemble hanno organizzato un workshop lo scorso ottobre durante il festival Utopian Hours, per fare i primi esperimenti in autocostruzione con i materiali che li giacciono, ora in disuso.

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